La genesi della BMW R100RS – Lucifero è stata per noi una vera è propria folgorazione!
Eravamo un po’ stanchi di creare scrambler su base boxer bavarese o fare delle cafè racer su moto giapponesi. Le moto sul web iniziavano ad assomigliarsi un po’ troppo, cercavamo qualcosa di diverso, una nuova sfida da affrontare. Questa si presenta sotto forma di un ragazzetto, come si dice a Roma, di 23 anni che fresco proprietario di una possente BMW R100RS si presenta davanti al cancello dell’Emporio.
Gianmarco, questo il nome del “ragazzetto”, vuole da noi una Special unica, un qualcosa di mai visto ne guidato. Un mix tra una street fighters e una una classica bmw, tra futuro e passato, tra innovazione e tradizione.
Il primo passo lo facciamo quando, parlando di minimalismo e linee filanti, Gianmarco ci porta il serbatoio bello cicciotto (per tenerci stretti) della R75/5! Capiamo che la sfida che cercavamo iniziava bene! Il resto della moto era a seguire, ora dovevamo “solo” progettare e realizzare un modo per rendere il peso visivo e strutturale della moto ben distribuito ed essenziale per forme ed effetto.
Buttiamo giù delle idee… e come è nostro solito tracciamo degli spunti di ispirazione, in questo caso la forma del corpo dell’ape per capire come fare il telaietto rispetto al serbatoio enorme e l’uso dei visori visto in Tron, per dare una traccia di “futuro”. Tradizione e Innovazione erano smarcati… più o meno!
Una forcella di una Yamaha a steli rovesciati da 46mm, il disco Brembo da 320mm e una cerchio Tagasako di una Suzuki vengono accoppiati grazie al lavoro sul tornio e alla pazienza del team EEM. L’avantreno è solido e ben piazzato!
Il telaio posteriore viene eliminato e ne viene costruito uno ex novo, sempre sganciabile, ma più alto, stretto e puntato in modo d’avere sempre la parte centrale della moto ben visibile, l’anteriore preciso nella guida e il posteriore leggero.
Avevamo una moto ancora senza testa ma con un busto grande e un giro vita da modella anzi d’ape!
Ruota raggiata anteriormente chiama raggi posteriori ma come al solito non è cosa banale adattare i raggi al posteriore di un BMW. Dopo un sapiente lavoro di tornio e raggiatura il cerchio è smarcato… anche se di colore Giallo oro mentre l’anteriore è argento ma come si suol dire: “rendere ogni imprevisto una possibilità!”. La verniciatura richiamerà quindi entrambi i colori per amalgamare per bene il progetto e rendere la diversità un valore aggiunto!
Volevamo mantenere la leggerezza della maquette, ma c’è la classica sfida della Batteria sul BMW, moto col motorino di avviamento così poco performante. Ci siamo messi sotto a rivisitare la parte elettrica e abbiamo trovato un modo per rivedere il sistema di Start e alimentarlo con una batteria al litio minuscola, tanto minuscola che al proprietario spesso gli chiedono “…ma parti a spinta dato che non c’è la batteria?!”… lui sorride spinge il pulsante e giornalmente se ne va all’Università!
Battiamo a mano da una lamiera il guscio contenitore per la batteria et voilà la leggerezza visiva (e non ) è mantenuta! E’ un sistema che credo adotteremo sugli altri bmw perché mischia il design di un bel guscio artigianale copri batteria con le performance di accensione davvero ottime, tutto made in EEM (non solo artigianato ma anche Ricerca e Sviluppo 🙂 )
Costruiamo una selletta minimale e inseriamo delle frecce posteriori a Led dalla triplice funzionalità di luce di posizione/frecce/stop, che evitano di alzare la linea della moto.
Davanti manca ancora il faro ma una soluzione tonda classica non ci piaceva così quell’ispirazione Tron anzi, per la precisione della maschera dei Daft Punk, prende forma! Troviamo un Ultra Led Led piatto talmente potente che passa attraverso il policarbonato nero! Lavoriamo ed adattiamo quindi una mascherina Monster Ducati ed abbiamo l’effetto voluto. Muso nero, piatto, scuro, cattivo ma che si illumina a dovere quando necessario! Al led accoppiano un altro faro nascosto tra le forcelle per raddoppiare la potenza di illuminazione.
Da quando facemmo questa moto nel 2014 ad oggi abbiamo visto diverse ispirazioni del nostro faro in giro per il web questo ci fa molto piacere!
Al posteriore spicca un magnifico ammortizzatore Öhlins dalla molla gialla, una certezza per quanto riguarda progressività e trazione della gomma.
il motore della RS già ben pieno di cavalleria, subisce un profondo tagliando inoltre dei filtri K&N più aperti, una cura di bellezza interna dei carburatori ed uno scarico ad hoc 2 in 1 con terminale Arrow con fondello in carbonio, danno il tocco finale allo sprint sportivo.
Mancava qualche tocco tipico EEM così abbiamo costruito delle pedane con delle catene Regina di avanzo e messo dei mezzi dollari d’argento a chiusura del manubrio enduro, chicche che in pochi notano ma ci piace l’idea di scoprire la moto piano piano!
I kg tolti fanno il resto, regalando accelerazioni mozzafiato, lunghe derapate sui Sanpietrini romani e una spinta ai medi da monocilindrico… una vera goduria!
La verniciatura viene fatta utilizzando una vernice grigia lucida/opaca, con filetti giallo oro fatti a mano a richiamare il famigerato cerchio oro, che la rendono diversa da tutto ciò che si incontra sulle strade di Roma.
La soddisfazione finale arriva quando la “Lucifero” insieme alla Guzzi v11 “Sorpasso” fu selezionata ed invitata all’esposizione europea the BIKESHED di Parigi!
Il nome?! LUCIFERO [luČìfer] dal latino Luci-fero, colui che fa luce e anche l’angelo portatore di luce, il più lucente tra gli angeli, colui che per la sua vanità verrà spedito all’inferno, ma che dell’inferno ne diventerà il signore incontrastato, un po’ come avviene alla nostra special, signora assoluta delle infernali strade romane!